“E allora, facciamoci una domanda concreta: di fronte alla storia di salvezza a cui appartengo e di fronte a chi mi ha preceduto e amato, io che cosa faccio?
Ho un ruolo unico e insostituibile nella storia: che traccia sto lasciando dietro al mio cammino, che cosa sto facendo, cosa sto lasciando a chi mi segue, che cosa sto dando di me? Tante volte si misura la vita in base ai soldi che si guadagnano, alla carriera che si realizza, al successo e alla considerazione che si ricevono dagli altri. Ma questi non sono criteri generativi.
La questione è: sto generando? Sto generando vita?
Sto immettendo nella storia un amore nuovo e rinnovato? Sto annunciando il Vangelo dove mi trovo a vivere, sto servendo qualcuno gratuitamente, come chi mi ha preceduto ha fatto con me? Che cosa faccio per la mia Chiesa, per la mia città e la mia società? Fratelli e sorelle, è facile criticare, ma il Signore non ci vuole solo critici del sistema, non ci vuole chiusi, non vuole che siamo “indietristi”, di quelli che si tirano indietro, come dice l’autore della Lettera agli Ebrei (cfr 10,39), ma vuole che siamo artigiani di una storia nuova, tessitori di speranza, costruttori di futuro, operatori di pace.“
Franceesco
https://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2022/documents/20220726-omelia-edmonton-canada.html