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“dobbiamo chiederci se nel paese esiste quella forma di riformismo moderato”
Non è questo il centro del problema, non sarà mai questo riformismo la bandiera dei cattolici, perché non le corrisponde. I cattolici sono questi, o meglio il cattolicesimo, per la sua universalità, in campo laico sbuca qui.
«194. Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale», [136] la qual cosa implica riflettere responsabilmente «sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni».[137] Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. .» Francesco, Laudato Sii, Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE, IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA,, § n°/p. 58-59 https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].
_”Senonché, un pensiero forte non è servito gratuitamente su un piatto d’argento. Costa tempo e fatica. E bisogna, anzitutto, definirne la fisionomia, a cominciare dal punto di vista metodologico..”_
Occorre ripartire dal pensiero forte e cioè, *scientifico-oggettivo* e quindi valido per tutti, *laico* e quindi mai fondato su un atto di fede, *in grado di costruire* quei dinamismi che conosciamo con il nome di “*processi costruttivi*” [2], *ordinatore universale* di qualsiasi agire concreto, *misurabile* per poterne ricavare un indice universale, *uno ed unico* per tutti *nei suoi criteri di sviluppo*, e proprio per questo con infinite *applicazioni* concrete, applicazioni *sempre diverse* perché si adatta ad ogni situazione. Si tratta dell’unico modo possibile di costruire una *nuova epoca a cui siamo obbligati per risolvere la crisi che stiamo vivendo*, e di unificare l’agire cristiano. Il metodo che chiedi, ovviamente, discende, ossia è contenuto, direttamente nella sua natura oggettiva. Come in qualsiasi scienza.
CONCRETEZZA. Io credo che molti amministratori del territorio non si siano resi conto bene della differenza d’epoca che stiamo imparando a vivere.
Per esempio una volta Mattei volava in Libia per conto dell’Ente Nazionale Idrocarburi PERCHÉ IL PROBLEMA ENERGETICO SI POTEVA RISOLVERE SOLO A LIVELLO NAZIONALE. I comuni e i sindaci erano spettatori.
ORA, invece, LARGA PARTE DEL PROBLEMA ENERGETICO si risolve a livello comunale, attraverso il PIANO REGOLATORE che adotta l’energia solare, geotermica, eolica,… la coibentazione. *I comuni sono diventati progettisti del futuro* energetico, lo strumento è il PIANO REGOLATORE, non è più l’ENI. Questo però si trascina dietro un mare di concretezza, dalla scuola alla struttura organizzativa dello stesso comune, la comunità energetica, dai legami che diventano necessari con gli altri comuni … ecc.
Ogni politico cattolico deve avere chiaro quale sia l’obbiettivo del suo operare, *mettere mano alla totalità dei processi, obbiettivo da cui deriva tutto il resto*, compreso il proprio carisma politico. La cosa da fare per arrivare a questo obbiettivo che la chiesa scrive dappertutto, è descritto anche dal 197 di Laudato sì, che riporto solo in parte per brevità. Cattolici in politica vuol dire, in maniera laica e quindi NON dipendente da un atto di fede:
«197. … Una strategia di *cambiamento reale esige di ripensare la totalità dei processi,* poiché non basta inserire considerazioni ecologiche superficiali mentre non si *mette in discussione la logica soggiacente alla cultura attuale*. Una politica sana dovrebbe essere capace di assumere questa sfida.» Francesco, Laudato Si’, Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE, IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA , § n°/p. 59-60
https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].
Mettere mano INSIEME alla totalità dei processi crea automaticamente i legami che stiamo cercando, tra noi e fuori di noi. Come si è visto anche in questa chat.
Tutti gli interventi ruotano attorno al tema dell’*identità politica* dei cattolici e del rapporto di questa identità con il cattolicesimo. Per cui scopriamola.
L’identità della politica Cristiana, quella con la P maiuscola, quella concreta che *unisce TUTTI NOI è il servizio alla Vita*. Senza questa identità comune non possiamo agire insieme, e avere un qualsiasi successo come unica forza politica.
Per questa nostra dimensione già unitaria *sappiamo di non essere costola di nessuno* perché la nostra identità INDIRETTA di cattolici e della nostra politica è legata al vangelo. Il nostro assoluto di credenti è il Logos della Vita, tanto da poter metterci una maglietta con su scritto “Io adoro la Vita, e tu?”. E questa maglietta la possiamo indossare anche in una funzione religiosa davanti al papa perché è una affermazione diretta del vangelo. A chi chiedeva a Giovanni l’apostolo chi fosse questo Gesù, lui ha risposto scrivendo così
1G 1:1 Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo (logos) della vita (zoé vita in quanto tale)2 (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi). (versione CEI della bibbia)
Che il “Logos della Vita è il centro del cristianesimo”, che lo riassuma, che sia conoscibile, e che il Logos vada posto al centro della nostra ragione la quale deve valutare ciò che ascolta prima di agire, lo afferma anche Benedetto XVI parlando da papa alla sua vecchia università
« Modificando il primo versetto del Libro della Genesi, il primo versetto dell’intera Sacra Scrittura, Giovanni ha iniziato il prologo del suo Vangelo con le parole: “In principio era il λόγος”. È questa proprio la stessa parola che usa l’imperatore: Dio agisce „σὺν λόγω”, con logos. *Logos significa insieme ragione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi ma, appunto, come ragione. Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuose della fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi. In principio era il logos, e il logos è Dio, ci dice l’evangelista*_.[1]»
Perciò indossiamo questa maglietta sempre, non solo nel periodo elettorale, perché è il ponte necessario con qualsiasi corpo intermedio cattolico. “Io adoro la Vita, e tu?”
*Purtroppo il Logos della Vita non è spendibile nel tentativo di farci votare dal resto del mondo*, perché lo pone al centro del suo agire solo colui che ne ha fatto un atto di fede, invece, ciò che possiamo spendere nelle nostre campagne elettorali e che ci differenzia da tutti gli altri è il logos della vita organica (vision) che fa capo al Modello di sviluppo cristiano.
Zamagni conclude il suo articolo affermando che _oggi battersi per vedere affermato l’habeas mentem, introducendo nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il diritto a non subire manipolazioni della mente, come la mole crescente di fake truths (false verità da non confondere con le fake news) va facendo. Il cristiano, se non vuol tradire la propria sorgente, non può accettare che questo avvenga_
Questo problema della verità è enorme per il politico cristiano il quale *oltre ad ascoltare deve anche pensare, progettare ed agire* . Per riconoscere le false verità che arrivano al nostro orecchio occorre avere un *sistema di controllo delle informazioni in entrata* collaudato, personale, residente nella nostra mente, non centralizzato. Queto sistema di controllo dell’agire futuro è il fondamento stesso del modello di sviluppo cristiano e della sua democrazia.
Agire con unità di intenti verso un unico scopo laico, è ovunque il segreto del successo, anzi, è L’UNICA VIA per il SUCCESSO di una comunità.
_Il mestiere di costruttori di società e di pace del 2025 ci impone di rendere spendibile ciò che non lo è direttamente._ Perciò, una volta conosciuto il Logos della Vita, e indossando la maglietta “io adoro la Vita e tu?” per agire come cristiani dobbiamo domandarci cosa faccia tutto il giorno il Logos della Vita nel creato.
Prima di lasciare definitivamente la sponda religiosa del nostro essere ed agire da cristiani, ce lo facciamo spiegare da Giovanni che lo scrive all’inizio del suo vangelo, nel pro – logo, la parte che serve per capire.. _Che fa tutto il giorno Cristo, il Logos della vita in quanto tale?_
Gv 1:1 In principio era il Logos, il Logos era presso Dio e il Logos era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 *In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini*;
Giovanni ci ha risposto che il Logos della Vita è una caratteristica di Dio, ma questo lo sapevamo già. Per creare, infatti, bisogna vivere ed agire a titolo proprio. La vita è quindi una caratteristica di Dio, è presso Dio. Il Logos è quello della vita e lui la trasmette agli uomini.
Ecco fatto, anche leggendo tutto il resto dei vangeli scopriamo che Dio, tutto il giorno, “trasmette il logos della vita agli uomini”.
Pur non essendo e non volendo essere teologi ci risulta semplice creare un nuova maglietta “Agisco per portare la Vita nell’umanità e tu?” Con questa maglietta (che possiamo indossare anche in chiesa), ci è facile individuare la RADICE INELIMINABILE del modello di sviluppo cristiano, quello richiamato dal papa come urgentissimo al 194 della Laudato, e che dovrebbe anche animare l’A.I. (sigla dell’intelligenza artificiale in inglese) per aiutare ad illuminare l’intero agire umano.
Sottolineo le dichiarazioni di Manfredi Rappresentante dell’ANCI: occorre un’alleanza attiva ed efficace: spesso c’è tanta solidarietà, ma disorganizzata. Consapevoli che il principio della fraternità, che condividiamo con Fratelli tutti, non è solo un impegno etico e morale, ci faremo promotori di sensibilizzare la più ampia adesione dei Comuni affinché mettano al centro delle loro politiche l’idea della fraternità e della condivisione .
INFATTI MANCA IL POLO UNIFICATORE. Dobbiamo prendere atto che SENZA UN’ IDENTITA’ COMUNE NON SI PUO’ LAVOARE DI SQUADRA.
Quale è il processo in atto che garantisce la presenza dell’umanità in questo universo?
Dalla religione occorre passare alla scienza. Il processo globale che traduce il l’agire del logos della vita nel mondo è il ciclo di trasmissione del logos della vita organica, e scopo dei cristiani è pilotarlo e garantirne l’esistenza. Questo e il significato dell’espressione di “ecosistema integrale” e del suo studio.
«137. Dal momento che tutto è intimamente relazionato e che gli attuali problemi richiedono uno sguardo che tenga conto di tutti gli aspetti della crisi mondiale, propongo di soffermarci adesso a riflettere sui diversi elementi di una ecologia integrale, che comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali.» FRANCESCO, Laudato Si’, Libreria Editrice Vaticana, Roma, 2015 [4-UN’ECOLOGIA INTEGRALE
Attiro l’attenzione sulla trasmissione del logos, che avviene normalmente anche in un percorso educativo, e non ciclo della vita organica che potrebbe essere confuso con la semplice procreazione.
E potremo fare anche un’altra maglietta, ma questa volta non la possiamo più mettere durante la messa, ma in compenso la posso portare quando accompagno mio figlio a scuola, o al parco giochi “agisco per garantire la vita, e tu?” Come risultato immediato si ha che nessun laico, né alcuna macchina del fango può rispondere il contrario: “io no perché ho qualcosa di più importante da fare”, perché non c’è.
Con questa maglietta da portare giorno e notte abbiamo finalmente L’identità laica del cristianesimo LAICO, e la nostra bandiera da cui discende la soluzione di tutto il resto: la lotta alla povertà, ma anche il lavoro, lo scopo dell’Intelligenza Artificiale.
L’agire dei laici si unisce in un unico fine.
E non ci stanno molte cose come, la guerra, o il consumismo che agisce per il puro profitto.
L’*identità laica del cristianesimo*, è *la nostra bandiera* da cui discende la soluzione di tutto il resto, produce una sua struttura sociale. Il meccanismo con cui lo fa è riconosciuto a livello internazionale e concreto.
Un’organizzazione viene definita dalla propria identità e dal proprio contesto. L’identità di un’organizzazione è determinata dalle sue caratteristiche, basate sulla sua Vision, mission, sui valori e sulla sua cultura. La mission, la vision, i valori e la cultura sono interdipendenti e la relazione tra loro dovrebbe essere riconosciuta come dinamica.
Siamo in ambito scientifico-tecnico, questa che abbiamo letto è una citazione dalla norma universale *valida per qualsiasi organizzazione che voglia durare*, l’ UNI EN ISO 9004:2018, al punto 6.1.
La Vision ineliminabile è mantenere in atto il *ciclo di trasmissione del logos della vita organica*, da questo discende la Mission che lo caratterizza (dinamismo realizzativo della scuola materna, del cantiere navale, … del consigliere, del presidente della repubblica passando da tutto il resto dell’attività umana organizzata) che al suo interno ha la propria cultura e i propri valori ineliminabili e guida il dinamismo delle singole organizzazioni e la loro prassi.
Una analogia sono le concretissime istruzioni d’uso di un elettrodomestico: queste logiche di utilizzo che vediamo stampate in realtà si trovano dentro l’elettrodomestico, non sono a disposizione della fantasia dell’utente, l’elettrodomestico funziona così e rispetto alle istruzioni d’uso mi posso solo adattare . Così è per il ciclo di trasmissione del logos della vita. Le logiche d’uso sono all’interno del ciclo anche se possiamo tradurle in parole. Queste parole sono concretissime, tutt’altro che un fiume di parole.
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Contrariamente a quello che dicono le leggi economiche consumiste che hanno portato il pianeta in una spirale di auto-distruzione (LS163,207), *il dazio potrebbe essere un modo utile per risolvere molti problemi*, dai paradisi fiscali alla delocalizzazione forzata delle imprese. Vuoi vendere in Europa, produci in Europa. In questo modo la massa monetaria non si sposta, gira in Europa, e possiamo passare ad una microeconomia di qualità totale a KmZero ( la distanza minore necessaria quel tipo di prodotto per avere un bacino di compratori sufficiente). In questo modo calano anche i trasporti, e diminuisce la CO2 emessa.
Il passaggio al sistema di qualità totale produce un aumento progressivo della durata del prodotto, con un’ulteriore riduzione della CO2, e il passaggio all’utilizzo della produzione di energia distribuita, che come sappiamo nasce in forma elettrica qualsiasi sia la sua fonte, dal nucleare al geotermico alla fusione.
La riduzione del tempo di lavoro consente una diminuzione dello scambio oneroso e forzatamente ad un aumento dello scambio diretto e gratuito, cala ancora la CO2 emessa … eccetera
In sostanza, l’utilizzo del dazio, *quando correttamente gestito non è un male*, ma bisogna conoscere il meccanismo del modello di sviluppo
Se ti serve puoi scaricare la sintesi degli interventi qui
Il *ciclo di trasmissione del logos della vita organica* supera il meccanismo inconscio, e quindi automatico, che produce l’attuale divisione.
- PER DIVIDERE L’AGIRE dei cristiani il primo passo è *nascondere il fattore LAICO universale ed oggettivo che unisce* e sostituirlo con le opinioni,
- il secondo passo consiste nell’introdurre un *argomento laico di interesse generale*, dubbio e importante, ma non riguardante direttamente le persone, e quindi non giudicabile dall’esperienza. Divido così la platea a metà, concludendo che “ogni opinione ha diritto di esistere”, affermazione che fa arroccare le persone e le unifica nella metà che le rappresenta.
- Dopo il primo aggiungo *un secondo argomento* con le stesse caratteristiche, che spezza di nuovo a metà ciascuna delle due metà. A questo punto diventa difficile riconoscersi perché *ciascuno ha tre quarti delle opinioni che NON coincidono* con quelle degli altri.
- Ripeto ancora il giochetto in ambito cristiano, sempre concludendo che ogni persona è libera di pensare ciò che vuole, senza preoccuparsi di ciò che è vero, PERCHÉ LA VERITÀ NON ESISTE. E se la sua opinione è vera come la mia, ha *diritto di poterla proporre e realizzare*, è solo una questione di numeri democratici. Oramai ci sono un’infinità di gruppuscoli che si dicono cristiani, ma sono praticamente inconciliabili tra loro perché non vedono più e non si muovono per realizzare il fattore unificante.
- Quando il papa stesso chiedesse ai cristiani l’unità di azione, cosa che ha fatto, i cristiani risponderebbero. “ Siamo cristiani, ci vediamo a messa ma *la Chiesa non entra direttamente nella costruzione politica del mondo*”. Quindi, appena usciti continuerebbero ad ampliare la diaspora
Il ciclo di trasmissione del logos della vita organica come bandiera laica-cristiana rompe il giochetto automatico della diaspora, perché tutti siamo impegnati a realizzare qualcosa di Laico insieme.
Viviamo tutto il giorno in realtà che hanno “dentro” le logiche di utilizzo che dobbiamo progettare proprio noi: il calcio ha le sue “istruzioni d’uso”, il codice della strada sono “istruzioni d’uso”, anche la lingua italiana, la matematica, sono tutti modi di agire che portano con sé regole interne a cui è conveniente adattarsi per non mettere in pericolo il ciclo di trasmissione del logos della vita organica.
A questo punto potremmo fare un’ulteriore maglietta, “*seguiamo INSIEME le istruzioni della vita* , e tu?”
_Per allargare l’offerta elettorale è utile un partito che parli di più ai moderati che recuperi l’astensionismo di quell’area, che contenda i voti a Forza Italia. Attenzione, non una gamba esterna del PD né un partito dei cattolici, che giustamente stanno ovunque. Quanto a noi cattolici democratici virgola non possiamo che restare in una forza progressista come ci hanno insegnato Zaccagnini e Granelli._
Questa posizione di moltissimi politici di buona volontà sembra non avere idea di cosa sia il cristianesimo sociale, che tutto è fuorché moderato nei suoi obbiettivi: vuole cambiare epoca come è richiesto dalla presente situazione[2]. Almeno avrebbe dovuto sottolineare che i cristiani si diffondono in qualunque posizione persegua il nuovo modello di sviluppo cristiano! [LS194[3]]
Il cambiamento di modello si opera sostituendo (non aggiornando) la base LAICA, SCIENTIFICA, UNIVERSALE ED OGGETTIVA dello sviluppo. LAICA. Il nostro armadio di politici si è riempito di magliette utilissime prima dopo e durante le elezioni, ma la maggioranza di loro sono a carattere religioso mentre a noi serve la maglietta universale e LAICA, da indossare in ogni occasione.
Il ciclo di trasmissione del logos della vita organica certamente possiede la giustificazione religiosa-cristiana che per noi vale più dell’oro, ma a noi serve anche quella scientifico-universale perché chiunque ci ascolti deve considerarla automaticamente vera e indiscutibile. E deve essere concreta perciò ripartiamo osservando come a ciascuno appaia in modo necessario il ciclo di trasmissione del logos della vita organica, e partendo dal basso.
All’inizio della vita di ogni uomo di ogni spazio e tempo c’è la presa d’atto oggettiva di essere vivo e di non essersi fatto da sé. In questo attimo riceviamo il logos (ossia la logica) della vita organica, senza sia necessaria alcuna nostra partecipazione a questo atto. Potremmo tradurre in parole questo attimo in cui prendiamo atto di aver ricevuto il logos (=la razionalità) della vita organica con l’espressione “io sono organismo (umano) vivo, ma non mi sono fatto da me”.
È un fatto VERO, NECESSARIO, OGGETTIVO, UNIVERSALE, CONCRETO, CONOSCIBILE, CONOSCIUTO, INDISCUTIBILE, COMUNICABILE
Poiché il modello di sviluppo cristiano sta dentro a questa presa d’atto e la esaurisce , anche il modello sarà VERO, NECESSARIO, OGGETTIVO, UNIVERSALE, CONCRETO, CONOSCIBILE, CONOSCIUTO, INDISCUTIBILE, COMUNICABILE. Proprio per questa genesi assolutamente scientifica, il ciclo di trasmissione del logos della vita organica è LAICO, e cristiano INDIRETTAMENTE per quella straordinaria coincidenza della carità con la verità.
«Sono consapevole degli sviamenti e degli svuotamenti di senso a cui la carità è andata e va incontro, con il conseguente rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto etico e, in ogni caso, di impedirne la corretta valorizzazione. *In ambito sociale, giuridico, culturale, politico, economico*, ossia nei contesti più esposti a tale pericolo, ne viene dichiarata facilmente l’irrilevanza a interpretare e a dirigere le responsabilità morali. _Di qui il bisogno di coniugare la carità con la verità non solo nella direzione, segnata da san Paolo, della « veritas in caritate » (Ef 4,15), ma anche in quella, inversa e complementare, della « caritas in veritate*_ ». La verità va cercata, trovata ed espressa nell’« economia » della carità, ma la carità a sua volta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della verità. In questo modo non avremo solo reso un servizio alla carità, illuminata dalla verità, ma avremo anche contribuito ad accreditare la verità, *mostrandone il potere di autenticazione e di persuasione nel concreto del vivere sociale*. Cosa, questa, di non poco conto oggi, in un contesto sociale e culturale che relativizza la verità, diventando spesso di essa incurante e ad essa restio.»
_ Un nuovo oltre dei cattolici, più che un nuovo centro _
_Una parola che consolidi e sposti in avanti la democrazia italiana come società più inclusiva, istituzioni più partecipate e un modello di sviluppo più solidale?_
Il modello “cristiano perché vero” da sempre, (reale, e che quindi *non è una ideologia*), modello non dipendente da decisioni umane, è quindi è oggettivo, universale, concreto, conoscibile e conosciuto, indiscutibile e comunicabile, ma soprattutto *necessario alla sopravvivenza umana nel tempo*.
La caratteristica di essere il modello di sviluppo universale e necessario al ciclo di trasmissione del logos della vita, lo mette *PRIMA e FINALITÀ DI* tutte le *ALTRE PROPOSTE POLITICHE*. Qualsiasi altra proposta, ovviamente, deve avere il fine di collaborare alla trasmissione della vita in generale, e umana in particolare.
Questo fatto ha un *immenso valore politico PER LA POSSIBILITÀ DI DISCERNIMENTO*, per la possibilità della politica che esso produce, perché ora il politico cristiano si può fare una maglietta per le convention elettorali con scritto “*CENTRO si, ma solo con la VITA*”. O anche CENTRO con il modello di sviluppo della vita, ecc.
Questa è la risposta standard a tutte quelle proposte alla comunità di Trieste, figlia delle settimane sociali, che piovono anche in questa chat, ma he non hanno compreso cosa voglia dire essere cristiani in politica.
Come il solito il riassunto che rende disponibili gli interventi sul modello di sviluppo lo trovi qui
In Scelta Popolare si afferma
_va riaffermato con forza che il futuro dei cattolici italiani non può essere disgiunto, oggi, da una riaffermazione di una altrettanto forte e qualificata “politica di centro”_
Anche in questo caso “C’ENTRO ma solo con la vita” potrebbe essere lo slogan politico che traduce il ciclo di trasmissione del logos della vita nella nostra maglietta politica. L’espressione “io sono organismo (umano) vivo, ma non mi sono fatto da me” che lo definisce potrebbe essere tradotta in un immagine che tutti sono in grado di comprendere e soprattutto condividere anche con il popolo degli elettori laico, ma non laicista. La nostra immagine deve raffigurare il ciclo, con un colpo d’occhio si deve vedere che l’agire della singola persona non basta alla trasmissione della vita, ma come occorra attivare lo sviluppo della comunità che agisca in funzione del CICLO della vita. Deve, infatti, essere capace di generare nuovamente le singole persone.
Come in una squadra di calcio dove l’azione complementare dei singoli giocatori mobilita il gioco di squadra necessario a giocare la partita, così la logica di azione delle singole persone, quando si sviluppano complementari l’una all’altra, mobilitano la comunità con il fine di realizzare il ciclo della vita organica.
La foto della nostra famiglia, di ogni famiglia. Una sola immagine per mostrare l’unità indivisibile del ciclo di trasmissione del logos della vita. Comprensibile e condivisibile da tutti. Sarebbe il caso di stampare un’altra maglietta, “distinti non divisi, uniti dalla Vita”. Se va avanti così ci toccherà allargare l’armadio delle magliette. Io credo che scelta popolare la possa condividere.

_al centro della nostra azione politica, ci sono i principi e i valori contenuti nella Dottrina sociale della chiesa che sono, diciamo così, imperituri e, da sempre, di supporto alle persone_
Questa affermazione è centrale, perché, la realizzazione dei princìpi e valori contenuti nella dottrina sociale cristiana costituiscono il ciclo LAICO della trasmissione della vita. E non poteva essere altrimenti perché hanno la stessa origine remota, il logos della Vita.
Per questo legame CICLO-DSC, i princìpi sono imperituri anche per tutto il mondo non cristiano e noi siamo uniti realmente, non solo collegàti.
*E INFATTI SONO QUATTRO PRINCÌPI ANALITICI DEL QUINTO CHE LI RIASSUME*
«160 I principi permanenti della dottrina sociale della Chiesa 341 costituiscono i veri e propri cardini dell’insegnamento sociale cattolico: si tratta del principio della dignità della persona umana — già trattato nel capitolo precedente — nel quale ogni altro principio e contenuto della dottrina sociale trova fondamento,342 del bene comune, della sussidiarietà e della solidarietà. Tali principi, espressione dell’intera verità sull’uomo conosciuta tramite la ragione e la fede, scaturiscono «dall’incontro del messaggio evangelico e delle sue esigenze, che si riassumono nel comandamento supremo dell’amore di Dio e del prossimo e nella giustizia, con i problemi derivanti dalla vita della società ».»
Chiesa Cattolica, Compendio della Dottrina Sociale Cristiana, Libreria Editrice Vaticana Roma 2004 PARTE PRIMA, PARTE PRIMA I PRINCIPI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, § I. SIGNIFICATO E UNITÀ n°/p. 160 http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html].
*E INFATTI RIGUARDANO TUTTO L’AGIRE UMANO*
«161 Questi principi hanno un carattere generale e fondamentale, poiché riguardano la realtà sociale nel suo complesso: dalle relazioni interpersonali caratterizzate da prossimità ed immediatezza a quelle mediate dalla politica, dall’economia e dal diritto; dalle relazioni tra comunità o gruppi ai rapporti tra i popoli e le Nazioni. Per la loro permanenza nel tempo ed universalità di significato, la Chiesa li indica come il primo e fondamentale parametro di riferimento per l’interpretazione e la valutazione dei fenomeni sociali, necessario perché vi si possono attingere i criteri di discernimento e di guida dell’agire sociale, in ogni ambito.»
Chiesa Cattolica, Compendio della Dottrina Sociale Cristiana, Libreria Editrice Vaticana Roma 2004 PARTE PRIMA, I PRINCIPI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, § I. SIGNIFICATO E UNITÀ n°/p. 161 http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html].
*PROPRIO PERCHÉ PARTE INTEGRANTE DEL CICLO DELLA VITA FORMANO UN TUTT’UNO ORGANICO*
«162 I principi della dottrina sociale devono essere apprezzati nella loro unitarietà, connessione e articolazione. Tale esigenza si radica nel significato attribuito dalla Chiesa stessa alla propria dottrina sociale, di « corpus » dottrinale unitario che interpreta le realtà sociali in modo organico.344 *L’attenzione verso ogni singolo principio nella sua specificità non deve condurre ad un suo utilizzo parziale ed errato, che avviene qualora lo si invochi come fosse disarticolato e sconnesso rispetto a tutti gli altri*. L’approfondimento teorico e la stessa applicazione di anche uno solo dei principi sociali fanno emergere con chiarezza la reciprocità, la complementarità, i nessi che li strutturano. Questi cardini fondamentali della dottrina della Chiesa rappresentano, inoltre, ben più di un patrimonio permanente di riflessione, che pure è parte essenziale del messaggio cristiano, poiché indicano a tutti le vie possibili per edificare una vita sociale buona, autenticamente rinnovata.345»
Chiesa Cattolica, Compendio della Dottrina Sociale Cristiana, Libreria Editrice Vaticana Roma 2004 [PARTE PRIMA, I PRINCIPI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA , § I. SIGNIFICATO E UNITÀ n°/p. 162 http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html].
*E SOPRATTUTTO SONO PARTE PRIMIGENIA DEL CICLO DELLA VITA GENERATI CON ESSO.*
I princìpi della DSC sono logiche che agiscono come controllo del ciclo (frecce rosse che operano la retroazione), appartengono al ciclo della vita il che li rende logiche salvifiche, sono perciò universali ed oggettivi al di là dell’atto di fede. Sono già presenti e agenti nel reale la loro conoscenza si può diffondere ovunque come valore laico ponte con quello religioso.

Ecco il grafico del ciclo completo con l’indicazione dei princìpi universali della DSC che inevitabilmente collega l’opera politica di don Fusco alla nostra. *L’unità reale li fa portatori della bandiera del Modello di sviluppo Life giving-life*
Gli sviluppi della politica sono enormi, accontentiamoci per ora di preparare una nuova maglietta da utilizzare quando incontriamo persone nuove “*REALMENTE uniti nel trasmettere la vita*”
Cito dall’articolo: Una Costituzione intesa certo come la Legge fondamentale in cui tutte le parti di cui si compone la comunità politica trovano garanzia, ma anche nella sua valenza progettuale, come inveramento del profilo di Stato democratico e sociale
La democrazia è lo strumento per incarnare i princìpi in leggi che regolano l’agire costruttivo, i princìpi sono custoditi lella costituzione ed hanno valenza progettuale, di conseguenza la costituzione deve avere a fondamento i princìpi propri del ciclo di trasmissione del logos della vita, pena la possibilità di innescare la spirale di auto-distruzione descritta in Laudato si al 163 e 207.
Non sempre la costituzione contiene i princìpi del ciclo della vita. In Belgio in re baldovino si è dovuto dimettere per non firmare la legge sull’aborto. Anche la nostra costituzione fa acqua perché anche noi italiani siamo in conflitto con la nostra stessa sopravvivenza di popolo (1,21 figli per coppia). I princìpi progettuali della costituzione hanno potuto essere stiracchiati fino a portarci qui .
La democrazia è SOLO lo STRUMENTO. Ricordiamolo! CERCHIAMO DI NON IDOLATRARE LA DEMOCRAZIA O LO STATO SOCIALE, sono solo i SERVI DELLA VITA.
Dove ho detto che non considero buona la democrazia? Ho scritto che
1- la democrazia è serva della costituzione, come lo è oggi, perché è solo uno strumento per realizzare qualcosa di più alto. Le leggi incostituzionali vengono respinte al mittente una volta sì e una volta no.
2- La costituzione, a sua volta, è serva del ciclo di trasmissione del logos della vita, altrimenti potrei per via costituzionale negare il diritto di studio alle donne o eliminare tutti gli ebrei.
Il meccanismo funziona solo così, sopra di tutto c’è il ciclo della vita, che attraverso la costituzione finisce nelle leggi condizionandone i princìpi e non la parte “pratica”.
Anche se spesso non avviene così, e avviene in Europa e non in Africa. La costituzione non trasmette il ciclo della vita e QUINDI VA ADATTATA PER EVITARE CHE SFUGGANO alla corte LEGGI AUTODISTRUTTIVE del popolo.
Non si era capito?
Sono sicuro che non sia stata una discussione inutile, sicuramente è servito a capire meglio, soprattutto perché sottolinea a che livello opera un modello di sviluppo: in pratica attraverso i princìpi, condiziona in modo “elastico” tutta la produzione politica di leggi.
A qualcuno il modello si sviluppo poteva sembrare una cosa inutile da affiancare a tutto i resto, mentre il modello va messo prima di tutto il resto e lo condiziona.
In effetti è la nostra bandiera concretissima, non l’abbiamo fabbricata noi, *l’abbiamo trovata lì, sopra la costituzione, e ci si è messa da sola, per la sua natura.
Ad esempio. Questo è l’art 1 della nostra costituzione, ma per farla funzionare veramente bene noi cattolici, proprio noi, conoscendo l’importanza per la nostra sopravvivenza di popolo del ciclo della vita, come dovremo cambiarla? Voi che dite?
Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
*La comune sorgente del logos della vita, seppure per noi LAICI fonte indiretta, ci consente di osservare queste analogie* e di concretizzare.
Infatti, la trafila che via via incarna i princìpi in modo sempre più concreto, non è solo un problema costituzionale. Possiamo osservare quale effetto abbia sui partiti e sulle istituzioni. In una democrazia ideale, quella a cui punta il modello di sviluppo, avvicinandosi sempre più alla sua realizzazione senza mai arrivarvi,
- I partiti, tutti i partiti ma in primis quelli cristiani, dovrebbero avere come primissima finalità quella di realizzare il ciclo di trasmissione del logos della vita, a cui va adeguata ogni altra parte del programma.
- I programmi, invece, possono essere molto diversi tra loro proprio per la necessità di incarnare princìpi in un certo luogo e tempo. In questa naturale variabilità consiste l’”elasticità” del modello, … Ci penseranno i cittadini a scegliere tra i programmi, votando ciò che va realizzato prima e attraverso quale partito. Ma non c’è dubbio che il primo bisogno dei cittadini sia il mantenimento in atto del ciclo della vita.
- In questo modo possono coesistere una infinità di partiti e coalizioni e il “compromesso” non va a danneggiare l’obbiettivo primario, va solo a modificare la strada per ottenerlo. Lo scopo finale è lo stesso per le istituzioni, regioni, provincie, comuni, e quindi già coinvolge governatori, presidenti, sindaci e rispettivi consigli. In questo senso vanno pensati i LEP, le reti tra i comuni, ecc. La necessità e il tentativo di praticarlo c’è già, pensiamo al motto dell’UE, “uniti nella diversità” motto del quale potremmo farci una maglietta, solo che nell’UE manca la coscienza dell’obbiettivo fondante l’unione.
Prestare attenzione, pensare, progettare, praticare secondo i “principi non negoziabili” della trasmissione della vita. Ci facciamo una nuova maglietta? Il logos della vita non è negoziabile
Le 5declinazioni del modello di sviluppo della vita umana
Le istruzioni d’uso delle macchine che utilizziamo sono logiche che si trovano all’interno della macchina, scritte su un foglio di carta perché le possiamo comprendere PRIMA di usarla. Poiché la macchina (ad es. un forno) funziona in un certo modo, siamo noi che ci dobbiamo adattare a questa logica interna all’elettrodomestico. Per distinguerla dal foglio di carta indichiamo col termine di logos questa logica interna, non disponibile alla nostra fantasia. Il ciclo di trasmissione del logos della vita organica umana ha appunto un logos (ossia una logica interna oggettiva) che, espressa attraverso il nuovo modello di sviluppo vitalmente operante, costituisce la Politica, scritta con la P maiuscola in quanto si occupa di garantire l’intero esistere dell’uomo.
Quando osserviamo la necessità dell’esistere dell’uomo LAICO che costituisce la Politica osserviamo 5declinazioni della vita.

0- La trasmissione della logica organica che ci fa vivi la troviamo nelle logiche di funzionamento del nostro organismo fisico, di cui abbiamo preso atto nel primo istante della nostra vita. Questi cicli logici fisiologici li abbiamo ricevuti già fatti, e costituiscono la nostra dimensione di individuo biologico con le necessità che ne consentono l’esistere. Aria, acqua, cibo, …
1- Parallelamente l’acquisizione del logos della vita lo troviamo nella persona libera, ossia mancante di tutte quelle caratteristiche che la libertà deve costruire. La persona , infatti, acquisisce queste logiche di sviluppo attraverso decisioni individuali. Questo processo, che chiamiamo apprendimento, consente che taluno diventi Hitler e talaltro San Francesco, ma entrambi attraverso la propria libera scelta, che rende l’agire della singola persona vitalmente operante o meno. Questa caratteristica libertà della persona è la radice del sistema giudiziario
2- La trasmissione del logos della vita costituisce la logica comunitaria vitalmente operante, presente fin da principio nel ciclo di trasmissione della vita, che contiene in sé tanto il lato fisico quanto il lato personale dell’uomo.

3- Il Ciclo di trasmissione de logos della vita esiste esclusivamente producendo società, intesa come sistema di strutture necessario alla perpetuazione dell’umanità nel tempo. La società di comunità familiari libere costituisce la cellula vitalmente operante, ma ad essa vanno aggiunte tutte le sue specificazioni che la fanno esistere in questo sistema industriale: i cicli che sorreggono la presenza di scuole, quelli che sorreggono la presenza di strade, di commercio, ecc. Essa deve essere vitalmente operante per le persone e per le comunità oltreché al loro lato individuale biologico.
4- Il logos che anima dal di dentro il ciclo della trasmissione della vita organica lo troviamo poi come animatore della micro e macro economia industriale di eccellenza, e sostiene nei bisogni materiali la società industriale. E, di conseguenza, proprio perché necessaria al sostegno sociale, essa è vitalmente operante per le comunità in essa contenute, per le persone e per i cicli degli individui biologici.

5- Il logos del ciclo della trasmissione della vita organica lo riconosciamo poi come fonte dell’ecosistema integrale in cui è inserito l’uomo, la cui piramide trofica usa la stessa dialettica vita tua vita mea che anima il modello di sviluppo vitalmente operante.
Ed infine, a chiusura del ciclo di trasmissione del logos della vita , osserviamo che è proprio l’ecosistema integrale che consente, con la sua incessante azione autocostruttiva, l’ esistere della trasmissione del logos della vita organica sulla terra. In pratica col suo esistere l’ambiente consente l’esistenza dell’individuo biologico umano sulla terra.
In questo modo si chiude il ciclo di trasmissione del logos della vita organica sulla terra e si definiscono i limiti del modello di sviluppo LAICO: ogni parte è vitalmente operante per l’altra, tanto che, mancandone una, cessa l’esistenza nel tempo del tutto umano.

Questo grafico della trasmissione del logos della vita mostra un’unità ciclica, diversamente all’immagine di Kate Raworth dove sembrano esserci un dentro ed un fuori di tutti problemi sconnessi tra loro. Questo influirà moto sulla scelta dell’indice. Proprio perché modello di sviluppo e ciclo coincidono, l’azione vitalmente operante definisce il nuovo modello di sviluppo. Il modello è vita che agisce in modo vitalmente operante, vita vitalmente operante in inglese è Life giving-life.
La nostra nuova maglietta da portare ad ogni riunione di partito è “Vivo per diffondere tutta la vita”.
Trovo due affermazioni straordinarie con la stessa radice.
1 _Le istituzioni dovrebbero attribuire risorse massicce all’istruzione e alla preservazione delle capacità cognitive dei nostri giovani e trattarla come il problema esistenziale che è._
2 _in fin dei conti vietare una piattaforma di social media, porre limiti agli investimenti, in generale richiedere il più collaborazione dal settore privato significa già, qualche misura, comprimere la nostra libertà. La necessità di difenderci ci metterà di fronte al problema di dove sia la linea e fino a che punto possiamo spostarla prima di smettere di essere noi stessi _
Sembrano due problemi ma sono un unico problema, tanto da affermare che qualsiasi sia l’investimento sulla scuola, esso non arriverà ad alcun risultato senza risolvere a priori il problema della libertà. La libertà della persona consiste nella realizzazione del proprio essere, tanto da affermare che essa è *autonoma e sovrana. Ma restringere tutto alla persona è la menzogna* madre di gran parte dei problemi citati dall’articolista: due persone autonome e sovrane non potrebbero mai costituire la comunità e la società in grado di trasmettere la vita o di esercitare la fraternità. Si è giunti quindi alla mezza conclusione che l’esercizio della libertà individuale termina dove inizia la libertà dell’altro, conclusione predicata come assolutamente vera in tutte le scuole d’Italia.
Abbiamo osservato, in realtà, che sì la persona è in sé autonoma e sovrana, ma può garantire la propria esistenza, umana prima che LAICA, solo realizzando tutte e cinque le declinazioni del ciclo di trasmissione del Logos della vita organica chiamato modello di sviluppo Life giving-life.
Questo modello contiene i princìpi irrinunciabili che costituiscono diritti e doveri del cittadino. Sono la base irrinunciabile della Politica ma mostra la persona solo come in sé autonoma e in sé sovrana e necessariamente collegata al ciclo della vita. A scuola va insegnata la *persona quale persona-cellula libera del ciclo vitale, libera e liberantesi nella misura in cui è vitalmente operante* di ciascuna delle sue 5declinazioni. All’istruzione occorrono risorse massicce, ma per insegnare le “nuove” caratteristiche e limiti della libertà, e non per peggiorare i risultati attuali. I “nuovi” limiti della libertà da cui zampilla prepotente la collaborazione e la fraternità.
Occorre un’altra maglietta, da indossare sempre con i giovani “*sempre più libero, sempre più vivo*”
_” Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo..”
Piu ‘ che un sistema la nonviolenza è un metodo attivo per affrontare , prevenire e almeno resistere alla violenza._
Educatività, capacità del modello universale di trarre fuori i criteri di sviluppo dal di dentro della persona
Life giving-life, ormai chiamiamo così il nuovo modello di sviluppo, da un lato ci cambia di dentro, come singoli e come politica cristiana, dall’altro previene la violenza.
La coincidenza tra ciclo della vita e Life giving-life fa sì che la modalità di espansione del modello sia il trarre fuori dal di dentro ciò che è già patrimonio della persona, patrimonio che ha già acquisito con la sua presa d’atto. Non devo far cambiare chi è di fronte a me, devo far rivelare a sé stesso ciò che effettivamente è. Si tratta di una caratteristica unica ed irripetibile tra i modelli di sviluppo. È una educatività, ossia capacità INTRINSECA al modello di far crescere la persona rivelandole ciò che essa è, e in questo modo liberarla.
L’educatività di Life giving-life (modello che è la traduzione del ciclo di trasmissione del logos della vita). è produrre l’auto-attivazione organica che ciascun soggetto coinvolto ha dentro.
Questo stimolare l’auto-attivazione totale e liberante è impossibile agli altri modelli di sviluppo, i quali, rinunciando alla coincidenza con il ciclo di trasmissione del Logos della vita organica, devono per forza passare per la costrizione o lo smembramento della personalità.
Costruirsi con la forza e la paura è tipico dei modelli marxisti e dittatoriali in genere, mentre passare per la riduzione della persona al solo livello materiale è caratteristica del capitalismo consumista, caratteristica che ci mantiene nella spirale di autodistruzione planetaria [LS163, 207]. Quando non realizzi il ciclo di trasmissione della vita automaticamente produci danni, perché il ciclo non si riproduce da solo.
Solo Life giving-life, pacifico e pacificante per propria necessità (auto)costruttiva, è IL metodo attivo per affrontare , prevenire e almeno resistere alla violenza.
Anche per partecipare alle manifestazioni pacifiste ci vuole una maglietta adatta “scegli la vita per pacificare il mondo”
Puoi scaricare gli interventi precedenti sul modello a questo indirizzo
https://www.formyfuture.it/wp-content/uploads/2025/01/2025triestemodello3.pdf
_una forza politica capace di parlare i linguaggi della solidarietà, della sostenibilità, della sussidiarietà e della forza del locale-globale. Un nuovo umanesimo, una nuova promozione umana, senza la pretesa di metterci sopra la «targa» aggettivale cattolica e quindi capace di includere pensiero laico e nuovi modelli sociali_
Proprio così, noi cattolici possediamo un’unica Vision laica portatrice di qualsivoglia processo, vision laica pentavalente, il modello di sviluppo Life giving-life, a sua volta traduzione dell’universale ciclo della vita. Questo modello è universale proprio perché le logiche della vita si trovano nelle mission particolari delle singole CONCRETIZZAZIONI attivate per REALIZZARE i vari aspetti del reale locale, secondo i bisogni specifici. La sua universalità concreta, già esistente, è tale perché sorge dal basso e insieme scende dall’alto.
Abbiamo visto che questa concretizzazione nel suo aspetto politico-sociale avviene con una cascata di logos della vita (logos=logiche interne al ciclo necessarie a mantenere in atto il ciclo della vita stesso) che piovono su tutto, a partire dalla costituzione (italiana) per finire nelle leggi, nei programmi di partito, nella società, nella vita civile e nell’economia reale. Le 5declinazioni si infiltrano fino ad arrivare nella concretezza quotidiana che ne ha bisogno per tenersi in piedi.
Che il ciclo della vita finisca nella società viva non solleva dubbi, mentre potrebbe sollevane qualcuno la scienza economica che la nostra mente fratturata tende a scollegare dal ciclo della vita organica, assegnandole regole proprie. Tuttavia anche l’economia si avvale delle logiche della vita, e per sostenere questa affermazione mi avvalgo di Taichi Ohno, lo scopritore giapponese dei sistemi di qualità che vanno sotto il nome di Toyota Way.
_« Un’organizzazione industriale è come un corpo umano. Il corpo umano contiene nervi autonomi, che lavorano indipendentemente dalla volontà dell’uomo, e nervi motori che reagiscono a comandi umani e controllano i muscoli. Il corpo umano ha una struttura e un’attività stupefacenti; l’equilibrio e la precisione attraverso i quali le parti del corpo sono inserite nell’insieme sono ancora più meravigliosi… Quando pensai all’organizzazione industriale e al sistema nervoso del corpo umano, i concetti cominciarono a incontrarsi e sovrapporsi, stimolando la mia immaginazione.».» _
Taichi Ohno, Lo spirito Toyota, Einaudi 1993, Il sistema nervoso autonomo di un’impresa, Capitolo terzo, Ulteriori sviluppi n°/p. 67, 68 .
Questa modalità produttiva di qualità totale ha la caratteristica di aumentare il profitto senza dover aumentare il numero dei pezzi prodotti ed eliminando gli sprechi. Si tratta dell’unica logica economico-produttiva che può convivere con l’ “overshoot day”.
Anche quest’oggi possiamo aggiungere un’altra maglietta alla nostra collezione politica, da portare negli incontri sull’economia. “Il logos della Vita è la migliore economia”.
Puoi scaricare gli interventi precedenti sul modello a questo indirizzo
I PROBLEMONI DEL POLITICO CRISTIANO
La carità cristiana materiale, soprattutto quella a distanza dipende dal denaro disponibile, il denaro disponibile dal surplus prodotto dall’economia. Anche la politica concreta dipende dall’economia. Non occorre citare nessuno per sapere che in Europa comanda il PIL, che il PIL è inserito nel Trattato di Maastricht, per esempio come rapporto tra debito e PIL. Anche in Italia tutto va bene quando il PIL sale oltre l’1,5%, male se scende e, come ora, ed è previsto allo 0,5%. Anche il governo obbedisce alle cifre modificando la manovra in relazione al denaro realmente disponibile e al debito che si può contrarre. E così le regioni, i comuni, la sanità, ecc.
Siamo a 3mila miliardi di debito pubblico, e tutti fanno finta che non esista, i politici promettendo o generando obbiettivi costosi, gli elettori evitando di prendere atto che, alla fine, quel debito di 20mila euro a testa lo dovranno pagare loro. La nave Italia affonda, e la prima cosa è sapere come mai la nave affondi, solo quando lo sai forse ci puoi mettere rimedio.
Per capire il meccanismo ci vuole un po’ di pazienza. Veramente vuoi sapere come si cambia epoca nella socio-economia e metti a disposizione minor tempo ed attenzione di quella che sei disposto a dedicare ad una partita a carte?
1-Il ciclo socio-economico-industriale è la logica necessaria a mantenere in atto la sopravvivenza
Vediamo quale è il problema che fa affondare la nave, lo sappiamo nasce dall’economia. La sacrosanta radice dell’economia industriale è questa:

Inutile descrivere la logica economica che si pratica in famiglia tutti i giorni: *devo acquisire denaro sufficiente a pagare i miei consumi e comperare il prodotto che serve, al miglior rapporto qualità prezzo*.
Questo ciclo è contemporaneamente sociale (la famiglia) ed economico (la produzione dei beni). L’economia non è mai esistita, è sempre esistita solo la socio-economia.
Questo ciclo socio-economico-industriale di natura logica si ripete in continuazione per garantire la sopravvivenza della famiglia.
Con l’industria questo stesso principio ha acquisito un enorme pregio ( la meccanizzazione migliora la qualità e aumenta la disponibilità di prodotto ad un minor costo), ma questo vantaggio contemporaneamente genera un grosso problema: quando la macchina sostituisce l’uomo, la mia famiglia non percepisce reddito e si mette in pericolo la sopravvivenza.
E qui la prima maglietta “la vita è economia industriale” e questa la indossiamo con l’UCID, …
2-La presenza del ciclo socio-economico industriale è controllata dal consumismo
La meccanizzazione si inserisce sul ciclo economico che continua a girare imperterrito. Così succede che

- in un mercato a crescita Zero, il lavoro viene svolto dalla macchina che elimina quello fatto dall’uomo. Infatti, qualora la meccanizzazione non riducesse i costi produttivi non sarebbe conveniente e continuerei ad usare manodopera.
- Questa produzione di “mancanza di lavoro” impedisce la mia retribuzione.
- La mancanza di retribuzione deprime il consumo. Per mantenere in atto il ciclo economico meccanizzato, occorre che il prodotto venga acquistato, devo perciò mantenere la distribuzione del reddito.
- Per distribuire nuovamente il reddito sono costretto ad avviare una nuova attività produttiva con a rispettiva espansione dei consumi.
*Il logos del ciclo socio-economico, girando in continuazione genera continuamente aumento dei consumi, per necessità interna, non per volontà umana*.
3-LA SORGENTE DEI VALORI E DELLA CULTURA
Il logos del ciclo socio-economico, girando in continuazione genera continuamente aumento dei consumi, e *lo può fare solo originando in continuazione le sue “istruzioni d’uso interne ” che consistono in cultura e valori*. (UNI EN ISO 9004:2018, 6.1)
«Un’organizzazione viene definita dalla propria identità e dal proprio contesto. L’identità di un’organizzazione è determinata dalle sue caratteristiche, basate sulla sua Vision, mission, sui valori e sulla sua cultura. La mission, la vision, i valori e la cultura sono interdipendenti e la relazione tra loro dovrebbe essere riconosciuta come dinamica.»
Questa affermazione è in ambito scientifico-tecnico, questa che abbiamo letto è una citazione dalla norma universale *valida per qualsiasi organizzazione che voglia durare*, l’ UNI EN ISO 9004:2018, al punto 6.1, ma lo afferma anche Caritas in veritate
«Ciò richiede una nuova e approfondita riflessione sul senso dell’economia e dei suoi fini [84], nonché una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige, in realtà, lo stato di salute ecologica del pianeta; soprattutto lo richiede la crisi culturale e morale dell’uomo, i cui sintomi da tempo sono evidenti in ogni parte del mondo.» Benedetto XVI,CARITAS IN VERITATE, Libreria Editrice Vaticana Roma 2009, 3. Capitolo secondo,§ 3.LO SVILUPPO UMANO NEL NOSTRO TEMPO n°/p. 32
E la nuova maglietta da indossare ovunque serva “*il modello della vita vive di cultura e di valori laici veri* ”
4-Il motore della realtà umana è l’equilibrio socio-economico ambientale
La necessità interna all’economia industriale che continua di espandere i consumi per mantenere in atto il ciclo socio-economico, è conosciuta col nome di Modello CONSUMISTA perché siamo COSTRETTI a consumare sempre di più per tenere in equilibrio il ciclo socio-economico.

L’immagine collegata è chiamata “*curva esponenziale della crescita*” e nessuno sa dove finisca perché la fine della sua crescita comprometterebbe la stessa sopravvivenza.
Il pianeta, però ci ha spiegato che siamo in una *spirale di autodistruzione* [Ls 163, 207], ci ha spiegato che non ci può più fornire le materie prime necessarie a far girare l’economia industrializzata, che abbiamo violato l’equilibrio climatico a nostro sfavore, che andando avanti così vivremo nei nostri stessi scarti … ecc. Insomma che la logica che credevamo solo economica è in realtà un ciclo logico socio-economica-ambientale (ESG) di cui dobbiamo costruire l’equilibrio produttivo.
Dovremmo aumentare la produzione per mantenere il consumo, ma lo possiamo fare solo aumentando la produzione contemporaneamente di società, economia, ed ambiente. Ma non lo facciamo.
È questa la falla più grande che oggi fa affondare l’intera nave, cultura e valori compresi.
E qui possiamo indossare un’altra maglietta, da indossare con gli economisti e con l’UCID “la vita è EQUILIBRIO socio-economico ambientale.” Ma la possiamo indossare anche nei circoli Laudato sì, … o anche a scuola …
5-Rispondere al bisogno politico, non imporre un “nostro” modello.
La presenza della spirale di autodistruzione del modello di sviluppo consumista che mette in pericolo la sopravvivenza rovescia la situazione a nostro favore. Non siamo noi politici cattolici il motore del cambiamento, e non lo è nemmeno il papa.
Il *MOTORE del cambiamento*, che sta già girando velocissimo con l’economia industriale, *è questa IMPOSSIBILITÀ DI SOPRAVVIVERE con l’attuale modello consumista*. La sua sostituzione prescinde dai vari personaggi che si susseguono sul palcoscenico della politica.
Usando le parole di R. Prodi, ma forse andando oltre, possiamo dire “_Preso atto della auto-decretata fine del liberismo assoluto, è venuto il momento delle proposte necessarie per la ricostruzione della società._”
Perché non c’è alternativa.
Il modello “life giving-life, cristiano perché vero”, e vero perché traduce le logiche del ciclo di trasmissione del logos della vita, è *l’unica alternativa e costituisce la nostra bandiera* di politici cattolici. E contemporaneamente è la nostra responsabilità.
Visto che è lui a procurarci consensi c’è bisogno di conoscere il nostro alleato più potente, ma intanto mettiamoci la maglietta. *Il logos della vita salva certamente società economia ed ambiente*.
_La povertà educativa è la più avvilente tra le varie forme di povertà._
*La massima povertà educativa che si può pensare è quella che ti impedisce di costruire il tuo futuro*, per cui vi chiedo la pazienza di leggere i prossimi messaggi.
Vi chiedo *6,5 minuti di attenzione*.
Shttps://www.formyfuture.it/wp-content/uploads/2025/01/2025triestemodello3.pdf
Se sei appena entrato in chat per capire potresti usare questa bussola Bussola del modello Community Rete di Trieste – For My Future
A-*Tutto è collegato concretamente e automaticamente, consumismo, economia, cultura, dialettica, povertà, spreco, disoccupazione, sviluppo tecnologico, distruzione ambientale, ecc.*
*Economia di scala e dialettica costruttiva mors tua vita mea*

Occorre ridurre i costi produttivi. Supponiamo che il bisogno sociale[1] venga soddisfatto attraverso la mobilitazione industriale[2] dalla produzione di 500mila automobili europee ed altrettante cinesi[3], arrivando a produrre 1milione[3] di veicoli elettrici. A questo punto le aziende si domandano come potrebbero abbassare i costi produttivi e scelgono l’economia di scala[4].
Comperano perciò nuovi macchinari in grado di raddoppiare la produzione di veicoli. La capacità produttiva totale è ora arrivata a 2milioni di veicoli[5], tuttavia il mercato rimane fermo ad 1milione di veicoli. Per pagare le nuove macchine utensili le imprese devono aumentare le vendite ai danni dell’azienda concorrente che, di conseguenza, venderà meno di quanto produceva prima della nuova meccanizzazione. Ogni produzione senza vendita o, peggio, con la chiusura di fabbrica conseguente è *spreco istituzionalizzato, ossia prodotto dal modello e non dalle circostanze o per volontà delle persone*.
· B-L’ECONOMIA DI SCALA FINISCE NELLO SPRECO ISTITUZIONALIZZATO*
Nel tentativo di ridurre i costi con l’economia di scala, *la concorrenza automaticamente produce lo spreco* di eliminare una unità produttiva.
*Mors tua vita mea è il meccanismo della centralizzazione della produzione (gigantismo industriale)*
La riduzione da due a una sola impresa produttiva produce la centralizzazione della produzione e la relativa specializzazione del distretto.
*Mors tua vita mea è il meccanismo che confina nelle sacrestie il vivere religioso cristiano*
Il criterio che sviluppa il cristianesimo è vita tua vita mea ma non serve più alla vita laica. Il cristiano, per sopravvivere in questa economia, spesso, deve confinare il cristianesimo nelle sacrestie.
*Mors tua vita mea è la cultura anticristiana che respiriamo*.
“La secolarizzazione è un fenomeno complesso. Io percepisco che a volte dobbiamo confrontarci con forme di paganesimo. Non c’è bisogno della statua di un dio pagano per parlare di paganesimo: l’ambiente stesso, l’aria che respiriamo è un dio pagano gassoso!”
https://silerenonpossum.com/it/incontro-papafrancesco-gesuiti-belgio-28sett24/
* C-OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE*

Quando si chiude un’industria nasce disoccupazione
*Distribuzione della ricchezza*
Le entrate si spostano nella zona superstite
*Spostamento della massa monetaria utile allo scambio*
La massa monetaria, attraverso lo scambio oneroso segue l’industria produttiva, si sposta in Cina.
*Sbilanciamento del welfare state*.

Con lo spostamento della produzione, uno dei due stati non raccoglie sufficiente denaro (t) per la gestione del sociale (G), dalla sanità alla scuola, a …
È il caso delle regioni italiane, ma anche dei continui tagli dello stato alle regioni e ai comuni
*D-SBILANCIAMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO*

Il denaro per nuovi investimenti si trova in “Cina”. L’ulteriore riduzione dei costi fa aumentare le quote di mercato cinesi portando ulteriore massa monetaria, stabilizzando l’occupazione
*Sbilanciamento dello sviluppo scientifico-tecnico*
Il denaro per la ricerca si trova in una sola delle due parti, applicato alla produzione, oppure necessario a trasformare lo sviluppo scientifico tecnico in prodotto
*Ciclo dell’altrui impoverimento*
L’accelerazione della riduzione dei costi cinese, grazie al più veloce sviluppo di scienza e tecnica, manda progressivamente fuori mercato l’Europa
*E-SBILANCIAMENTO DEL PARADIGMA ECONOMICO-INDUSTRIALE*

*Il denaro è l’unico valore necessario alla sopravvivenza*
Quando tutto dipende dall’industria, l’unica cosa necessaria alla sopravvivenza è il denaro, il valore sociale primario è il denaro
*CONTRAZIONE del mercato globale*.

La riduzione delle disponibilità finanziarie in Europa impedisce alla Cina di esportare come prima. Dovrebbe perciò ridurre la produzione
*F-RE-INVESTIMENTO DEL SURPLUS PRODUTTIVO*
L’obbligo di riequilibrare l’economia ha tre soluzioni

*F1-Distruzione sistematica del prodotto*
Guerra
Obsolescenza programmata
*F2-Soluzione consumista*
Sviluppare la Cultura del bene materiale
Sviluppare la necessità di beni non necessari
Sviluppare una società disfunzionale anche nei ritmi. Si lavora in due, non c’è la pausa pranzo significa che occorrono cibi preconfezionati da produrre industrialmente. Significa che la scuola deve essere a tempo pieno, significa che occorrono le aziende di catering, … ecc
*F3-Soluzione consumista del debito pubblico*
Mi indebito per riattivare l’economia o garantire un welfare minimo
Il fattore di investimento pubblico (G) aumenta senza aumentare le tasse ma generando l’equivalente di un mutuo oppure la bancarotta
*Tutte e tre le soluzioni assieme*
Faccio una guerra, produco beni non necessari e la cultura e i valori necessari a vendere, mi indebito con il futuro lasciando al prossimo governo l’onere di pagare.
*G- DISTRUZIONE AMBIENTALE OBBLIGATORIA*

La logica dell’economia di scala consumista, necessaria a tenere sotto controllo la meccanizzazione, unita al continuo “girare” dell’economia per garantire la sopravvivenza produce la curva di crescita esponenziale, produce l’impossibile economia ad espansione infinita.
Shttps://www.formyfuture.it/wp-content/uploads/2025/01/2025triestemodello3.pdf
Se sei appena entrato in chat per capire potresti usare questa bussola Bussola del modello Community Rete di Trieste – For My Future
_La scuole possono *competere tra loro apprendendo il meglio*, non deve essere mai una concorrenza al ribasso per riduzione costi_
Il modello di sviluppo è lo strumento per generare il proprio futuro di singolo e umanità.
Che non sia il caso di insegnare anche a scuola quattro cose sul peso di un modello di sviluppo?
Nelle scuole in parte già lo fanno con gli obiettivi 2030 declinati nelle varie materie di studio, compresa religione, ma non sarebbe bene indirizzare lo sguardo anche sui meccanismi logici che governano il reale? Nelle scuole statali, paritarie e locali come prevede la legge.

INSIEME, partito d’ispirazione cristiana, ma laico e convinto che la questione centrale di oggi sia quella di battersi per una trasformazione
Quando si presenta un partito di ispirazione cristiana io credo che la prima cosa da mettere in chiaro sia in che posizione si trovi rispetto alla richiesta degli ultimi papi di dare il via ad un nuovo modello di sviluppo.
Un modello di sviluppo non richiede un atto di fede come una religione, e per questo motivo il partito rimane aperto a qualsiasi religione o agnosticismo rimanendo di ispirazione cristiana. Tuttavia è scientifico, e intimamente collegato con il ciclo di trasmissione della logica interna che muove il ciclo della vita.
Si potrebbe fare una nuova maglietta elettorale da indossare negli ambienti religiosi ma non cristiani: “il ciclo della Vita è la casa di ogni religione”
Mi permetto qui di riportare il paragrafo esplicito e il link della sorgente con le richieste del papa e successivamente un link dove puoi scaricare, qualora ti interessassero, una bussola o il riassunto degli interventi sul modello stesso.
«194. Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale», [136] la qual cosa implica riflettere responsabilmente «sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni».[137] Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. …»
FRANCESCO, Laudato Sii, Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE, IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA, n°/p. 58-59 https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].
Tra qualche giorno ci sarà l’incontro che viene definito costituente della community, ed è importante dare seguito alle richieste della chiesa inserendo come fine LAICO il cambiamento del modello di sviluppo. Destra e sinistra sono passate, per la salvezza di tutti [LS163,207] il criterio è dentro o fuori del modello di sviluppo
*Che posizione ha INSIEME rispetto al modello di sviluppo?* _ Lo avete messo come fonte e fine di tutto il vostro agire di partito?_
Qualora fossi interessato, qualche indicazione la puoi trovare nella “bussola” Bussola del modello Community Rete di Trieste – For My Future
Il resto della discussione sul modello è qui https://www.formyfuture.it/wp-content/uploads/2025/01/2025triestemodello3.pdf

*L’indice ESG*
L’indice ESG è il sistema di autovalutazione del risultato della propria azione di una entità super-personale, contemporaneamente nei suoi effetti in campo sociale, economico ambientale. Si può completare questo articolo con l’aspetto che è forse il più importante: l’indice ESG è LA BASE DI AUTOCONTROLLO DELLO SVILUPPO DEL NUOVO MODELLO NECESSARIO ALL’UMANITÀ.
Lo sviluppo umano produttore di vita *è un sistema di miglioramento continuo*: una volta posto il modello questo non si concretizza tutto e subito come per magia, ma procede per *passi concreti, piccoli e continui nella stessa direzione* . L’indice ESG è la bussola che consente di andare nella stessa direzione anche vivendo a distanza e senza conoscersi. Il modello di sviluppo Life giving-life è *composto dai criteri che animano processi* di sviluppo e non da programmi; come qualsiasi altro, si può applicare a qualsiasi situazione di partenza, che si sviluppa armonicamente verso un fine comune nei tempi e nei modi necessari alle singole realtà.
Naturalmente l’indice *ESG del modello*, che traduce il ciclo di trasmissione della logica interna alla vita, deve misurare il fatto di *autoattivarsi come entità ciclica, concreta, e vitalmente operante*.
Poiché il papa chiede il modello, sta chiedendo anche il rispettivo indice ESG, lo chiede come urgente al 194 della Laudato sì’.
Si potrebbe fare un’altra maglietta, ma dove la indossiamo? “*l’ indice della vita, costruisce vivo il tuo futuro*”

_La condizione da soddisfare a tale scopo è che quel pensiero venga proposto non come teoria morale ulteriore rispetto alle tante già disponibili, ma come “grammatica comune” a tutte queste, perché fondato su uno specifico principio, quello del prendersi cura del bene umano._
Come il solito un ottimo articolo di Zamagni.
Da quello che capisco dalla tua lettera *hai invertito la funzione di programma e modello di sviluppo.*
*Il modello di sviluppo contiene i criteri che fanno da perimetro al programma*. Per dirla con Zamagni il modello di sviluppo contiene la grammatica comune, mentre il programma solo una applicazione pratica in un certo spazio e tempo. Infatti, quello che scriviamo in un programma di partito europeo non è certo valido o possibile per tutti i popoli di altre regioni del mondo.
Al contrario, il modello life giving life (vita vitalmente operante in lingua inglese) è composto da criteri di sviluppo del ciclo della vita valido in ogni spazio e tempo. Essendo Vita non è una ulteriore teoria morale (c’è da prima della nostra esistenza) e poiché siamo tutti vivi è la grammatica comune.
*Ciò che ci accomuna è quindi il modello di sviluppo*, ed è questo a determinare il perimetro. E, *determinando il perimetro, determina anche l’unità dell’agire cristiano*.
PS.: come vedi anche io cito documenti della chiesa, sono sicuro che puoi sottoporre quello che scrivo a vescovi e cardinali, vedrai che non c’è nulla di errato.
L’indirizzo per scaricare il file da sottoporre alla valutazione è questo
https://www.formyfuture.it/wp-content/uploads/2025/01/2025triestemodello3.pdf
_ogni ambito di impegno, se sa coniugare azione e riflessione, se è inclusivo e trasformativo, è di per sé un terreno politico.__
_A Trieste, gli amministratori hanno capito che le attività che nascono dal basso devono risalire la filiera politica e intrecciarsi con le politiche locali e nazionali._
*Cambiare MODELLO di SVILUPPO è necessario, i PROBLEMONI nascono dal basso e finiscono in alto. Anche le soluzioni lo possono fare.*

Come si vede nel grafico, *chi viola il ciclo di trasmissione del logos della vita ne subisce immediatamente dei danni*, conseguenze che peggiorano con l’andar del tempo. Non c’è un modello diverso che possa sostituire il ciclo della vita, l’abbiamo trovato così, non è stato fatto “da mani d’uomo”. Quando gli si combatte contro, in Ucraina o nella culla, il danno è inevitabile perché l’uomo combatte contro sé stesso. Poiché la politica è rivolta all’umanità, *un cattivo indice ESG accieca la politica* perché non mostra il danno nel lungo periodo dell’umanità e lascia tutti dormienti, amministratori compresi.
Sappiamo che in Italia (nell’occidente in generale) abbiamo 1,21 figli per coppia e in ogni caso non arriviamo a 2. In genere *non ci rendiamo conto della mortalità di questo problema per il popolo*, distratti da problemi minori e materiali, perciò ho aggiunto un grafico sull’andamento della popolazione italiana che si spegne, andamento che sembra ormai *irreversibile e mette in forse le nostre pensioni*. Questo cambiamento muta profondamente l’aspetto dei comuni e dell’industria e le soluzioni politiche. La risposta al cambiamento va appoggiata tenendo conto di come sta evolvendo l’abitabilità del pianeta nel comune di appartenenza.
*PROBLEMONI CHE NASCONO DAL BASSO e sono collegati ad altri PROBLEMONI perché tutto è collegato*

L’andamento i questo grafico dovrebbe bastare, ma qualora volessimo avere la percezione diretta occorre “far finta” che l’Italia sia l’unica nazione del mondo. Mancherebbe così l’immigrazione.
Gli italiani che lavorano sono circa 26,6 milioni, i nati all’estero circa il 10% e questi non ci sarebbero, cerco perciò di rilevare le differenze concrete nella mia vita.
La signora delle pulizie che aiuta in casa perché entrambi lavoriamo? Non c’è, mi devo arrangiare, lo faremo dopo il lavoro, nel fine settimana.
La badante che guarda la mia vecchia zia? Non c’è, la zia la devo prendere in casa, ma come faccio, tutti e due lavoriamo.
Passo davanti al bar della pausa pranzo. Questo sarebbe chiuso, è gestito da cinesi. Lo potrebbe aprire un laureato in comunicazioni, in psicologia o marketing.
Entro in una sartoria, nemmeno questa ci sarebbe, trovare una sarta sarebbe un grosso problema.
Entro nel supermercato, nel settore frutta. Tutto costerebbe il doppio, perché gran parte dei braccianti viene dall’estero. I laureti in agraria dovrebbero fare i braccianti, ma allora vale la pena di tutti quegli anni alle superiori o in università?
Guardo un cantiere edile, non ci sarebbe, costruire case sarebbe lentissimo, mancano i muratori. Dovremmo sostituirli con gli ingegneri, o i geometri, o … .
Entro in ospedale, guardo le facce, e mi accorgo che mancano le persone che lo puliscono e gli operatori socio sanitari. Lo potrebbero fare gli infermieri laureati, ma allora chi segue i pazienti?
La visualizzazione dell’elenco sarebbe lunghissima. *I migranti infatti hanno la caratteristica di arrivare già in età da lavoro*, non hanno bisogno di essere allevati fin da bambini, e il loro arrivo nasconde i danni prodotti dalla cultura del modello di sviluppo consumista. I migranti adullti, però, arrivano portandosi dietro la loro cultura già formata, la loro capacità di scrivere, ma in pakistano, in arabo o in rumeno, la loro capacità di leggere o parlare un’altra lingua ma non l’italiano, il loro Dio, le loro feste e le loro consuetudini … . Ma tant’è, *dei migranti non ne possiamo fare a meno*, per riuscire a mantenere una parvenza di benessere.
*Cambiare il modello consumista che produce questi danni con Life giving-life, è un imperativo legato alla sopravvivenza* del popolo, non è una opportunità sulla quale posso decidere. La democrazia è per il popolo non contro il popolo.
Una nuova maglietta “salviamo il popolo adottando il modello della vita”, e facciamolo proprio dove viviamo
Su cosa si fondi questo modello lo puoi trovare qui https://www.formyfuture.it/i-cristiani-in-politica-oltre-il-bipolarismo/

_La principale difficoltà è rappresentata dalla particolare concentrazione di questi bacini non utilizzati, circa 2 milioni di potenziali lavoratori, nelle regioni del Mezzogiorno._
Ci sono soluzioni di emergenza, come aumentare il lavoro dei pensionati in modo che non possono nemmeno fare i nonni e sia ancora una volta depresso l’aiuto reciproco presente nella comunità familiare, e invece soluzioni radicali che prevengono il problema.
Difatti, la soluzione radicale che affronta le cause e non gli effetti si chiama KmZero o anche distributismo. Questa logica di sviluppo consiste nel distribuire in modo omogeneo l’attività industriale su tutto il territorio nazionale, in modo che essa possa provvedere alla sopravvivenza di coloro che abitano quel territorio.
Facile da dirsi ma non da farsi. La cosa è più complessa, richiede di cambiare il modello di sviluppo ora basato sulla centralizzazione produttiva, si sostiene su una serie di caratteristiche industriali come la qualità totale nei processi di produzione, il livellamento e la poli-specializzazione tanto dell’azienda come dei lavoratori, ma, in compenso, oltre alla riduzione delle migrazioni, è in grado di rendere fruttuoso anche l’avvento dell’A.I., che è nata per generare un nuovo squilibrio tra coloro che la usano e gli altri. La prevedibile riduzione di produzione reale, in questo, modo genera tempo per l’aiuto reciproco familiare diretto e gratuito.

Io credo che a queste considerazioni sulla riduzione dell’investimento scientifico tecnico vadano aggiunte queste due aree macroscopiche
1- La *riduzione della manovra pubblica legata agli interessi* (i) legati all’enorme debito italiano come specificato nel modello ciclico IS_LM (detto “PIL”) sopra descritto. Essi tornano a (b) la quantità di denaro investito senza aver prodotto investimenti. Per questo motivo si deprime anche l’investimento scientifico-tecnico
2- *la struttura microeconomica* che non prevede le reti di impresa, vere e proprie comunità di imprese che lavorino insieme per accelerare lo sviluppo
3-*Lo sviluppo scientifico tecnico specifico delle reti di microimprese* e la raccolta delle discrepanze dall’obbiettivo in forma comunitaria. In sostanza la *mancanza della diffusione dei sistemi di qualità totale* tipo Toyota way, collegate in rete che spingono il miglioramento scientifico tecnico. Sono *attività scientifiche interne e di gruppo* che accelerano il dinamismo del vero miglioramento.
4-*senza il miglioramento scientifico tecnico non viene prodotto ciclicamente il surplus di potere di acquisto “b”* e anche questa mancanza deprime il dinamismo del “PIL” (in realtà modello IS_LM). Con minori investimenti ovviamente si deprime anche l’investimento scientifico-tecnico.

Nel “PIL” andrebbe specificato anche la fonte di “b”. La fonte è la contrazione dei costi legata allo sviluppo scientifico-tecnico industriale “st” che lascia libere le risorse per un nuovo investimento. Solo questo chiude il *ciclo* della ricchezza a scambio oneroso (ossia con scambio in denaro) necessaria all’industria per lo scambio a distanza della filiera. Ma questa non è la ricchezza reale.
Qualora qualcuno fosse interessato all’intero problema clicchi qui
Primo testo da leggere sul ciclo di trasmissione del logos della vita
Secondo Testo la curva ad X
Gli effetti del modello di sviluppo
Il lavoro cristiani, di tutti, sia di destra come di sinistra, degli amministratori è spostare progressivamente l’ago della bilancia da un sistema consumista ad uno produttore di vita

La libertà dell’uomo, l’A.I., e il modello di sviluppo
Il modello di sviluppo universale CONCRETO ha un peso in questo problema dell’A.I. e della democrazia.
Il politico cristiano adora la vita e vuole realizzare il ciclo di trasmissione del logos della vita, come ogni uomo di ogni spazio e di ogni tempo. Quindi:
- Innanzitutto, indica quale dovrebbe essere il contenuto sapienziale che guida l’elaborazione dei dati: la *realizzazione del ciclo di trasmissione del logos della vita*
- In secondo luogo indica concretamente quando intervenire: nella produzione del logos dell’AI, ossia *nella fase di addestramento dell’AI*, e quale sia il ruolo dello stato: controllare questo tipo di addestramento.
- In terzo luogo *predisporre i provvedimenti necessari* per imporre un confronto tra la notizia prodotta ed il ciclo di sviluppo della vita e bloccare la produzione o la diffusione di software con logiche di sviluppo contrarie. Questo analogamente al pacchetto di sigarette che indica i danni che produce il fumo
- In quarto luogo come creare le difese dai buchi (bias) che sempre ci saranno. Come
- dare ai cittadini la capacità di riconoscere da sé stessi ciò che è favorevole allo sviluppo del ciclo della vita e dirimerlo da ciò che è contrario.
- Modificare i programmi scolastici e l’istruzione di ogni altra attività avente a che fare con l’A.I. .
- Costituire un albo per gli addestratori di A.I. e un esame di stato per entrarvi.
In questo modo si evitano sia le camere degli eco come le false verità nocive.
_“Si pensa che questo genere di modelli acquisiscano implicitamente la conoscenza della sintassi, della semantica e della “ontologia” intrinseche nei corpi linguistici usati nell’addestramento, ma al contempo imprecisioni o pregiudizi eventualmente presenti negli stessi testi.[6] Le principali sfide attuali di questi grandi modelli comprendono, tra le altre cose, errori fattuali,[7] pregiudizi linguistici,[8] pregiudizi di genere,[9] pregiudizi razziali[10] e pregiudizi politici.[11]”_
Modello linguistico di grandi dimensioni – Wikipedia
la posizione dei cattolici in politica è radicalmente cambiata, sono loro a guidare la danza, gli altri hanno bisogno di adeguarsi. Purché capiscano per primi cosa c’è scritto in questa maglietta, quel tanto che basta da poterlo spiegare.
«62. Perché inserire in questo documento, rivolto a tutti le persone di buona volontà, un capitolo riferito alle convinzioni di fede? Sono consapevole che, nel campo della politica e del pensiero, alcuni rifiutano con forza l’idea di un Creatore, o la ritengono irrilevante, al punto da relegare all’ambito dell’irrazionale la ricchezza che le religioni possono offrire per un’ecologia integrale e per il pieno sviluppo del genere umano. Altre volte si suppone che esse costituiscano una sottocultura che dev’essere semplicemente tollerata. Tuttavia, la scienza e la religione, che forniscono approcci diversi alla realtà, possono entrare in un dialogo intenso e produttivo per entrambe.» FRANCESCO, Laudato Sii,Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [2-IL VANGELO DELLA CREAZIONE https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].
[1] Benedetto XVI, VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MÜNCHEN, ALTÖTTING E REGENSBURG (9-14 SETTEMBRE 2006) INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DELLA SCIENZA DISCORSO DEL SANTO PADRE Aula Magna dell’Università di Regensburg Martedì, 12 settembre 2006, Libreria Editrice Vaticana Roma 2006 , Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni. http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html.].
[2] «Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca.» Visita Pastorale – Firenze: Incontro con i rappresentanti del Convegno nazionale della Chiesa Italiana (Cattedrale di Santa Maria del Fiore, 10 novembre 2015) | Francesco
[3] «194. Affinché sorgano nuovi modelli di progresso *abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale*», [136] la qual cosa implica riflettere responsabilmente «sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni».[137] Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso..» Francesco,Laudato Sii,Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE,[ [ IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA [ , § n°/p. 58-59 https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].