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“dobbiamo chiederci se nel paese esiste quella forma di riformismo moderato”
Non è questo il centro del problema, non sarà mai questo riformismo la bandiera dei cattolici, perché non le corrisponde. I cattolici sono questi, o meglio il cattolicesimo, per la sua universalità, in campo laico sbuca qui.
«194. Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale», [136] la qual cosa implica riflettere responsabilmente «sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni».[137] Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. .» Francesco, Laudato Sii, Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE, IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA,, § n°/p. 58-59 https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].
_”Senonché, un pensiero forte non è servito gratuitamente su un piatto d’argento. Costa tempo e fatica. E bisogna, anzitutto, definirne la fisionomia, a cominciare dal punto di vista metodologico..”_
Occorre ripartire dal pensiero forte e cioè, *scientifico-oggettivo* e quindi valido per tutti, *laico* e quindi mai fondato su un atto di fede, *in grado di costruire* quei dinamismi che conosciamo con il nome di “*processi costruttivi*” [2], *ordinatore universale* di qualsiasi agire concreto, *misurabile* per poterne ricavare un indice universale, *uno ed unico* per tutti *nei suoi criteri di sviluppo*, e proprio per questo con infinite *applicazioni* concrete, applicazioni *sempre diverse* perché si adatta ad ogni situazione. Si tratta dell’unico modo possibile di costruire una *nuova epoca a cui siamo obbligati per risolvere la crisi che stiamo vivendo*, e di unificare l’agire cristiano. Il metodo che chiedi, ovviamente, discende, ossia è contenuto, direttamente nella sua natura oggettiva. Come in qualsiasi scienza.
CONCRETEZZA. Io credo che molti amministratori del territorio non si siano resi conto bene della differenza d’epoca che stiamo imparando a vivere.
Per esempio una volta Mattei volava in Libia per conto dell’Ente Nazionale Idrocarburi PERCHÉ IL PROBLEMA ENERGETICO SI POTEVA RISOLVERE SOLO A LIVELLO NAZIONALE. I comuni e i sindaci erano spettatori.
ORA, invece, LARGA PARTE DEL PROBLEMA ENERGETICO si risolve a livello comunale, attraverso il PIANO REGOLATORE che adotta l’energia solare, geotermica, eolica,… la coibentazione. *I comuni sono diventati progettisti del futuro* energetico, lo strumento è il PIANO REGOLATORE, non è più l’ENI. Questo però si trascina dietro un mare di concretezza, dalla scuola alla struttura organizzativa dello stesso comune, la comunità energetica, dai legami che diventano necessari con gli altri comuni … ecc.
Ogni politico cattolico deve avere chiaro quale sia l’obbiettivo del suo operare, *mettere mano alla totalità dei processi, obbiettivo da cui deriva tutto il resto*, compreso il proprio carisma politico. La cosa da fare per arrivare a questo obbiettivo che la chiesa scrive dappertutto, è descritto anche dal 197 di Laudato sì, che riporto solo in parte per brevità. Cattolici in politica vuol dire, in maniera laica e quindi NON dipendente da un atto di fede:
«197. … Una strategia di *cambiamento reale esige di ripensare la totalità dei processi,* poiché non basta inserire considerazioni ecologiche superficiali mentre non si *mette in discussione la logica soggiacente alla cultura attuale*. Una politica sana dovrebbe essere capace di assumere questa sfida.» Francesco, Laudato Si’, Libreria Editrice Vaticana Roma 2015 [5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE, IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA , § n°/p. 59-60
https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].
Mettere mano INSIEME alla totalità dei processi crea automaticamente i legami che stiamo cercando, tra noi e fuori di noi. Come si è visto anche in questa chat.
Tutti gli interventi ruotano attorno al tema dell’*identità politica* dei cattolici e del rapporto di questa identità con il cattolicesimo. Per cui scopriamola.
L’identità della politica Cristiana, quella con la P maiuscola, quella concreta che *unisce TUTTI NOI è il servizio alla Vita*. Senza questa identità comune non possiamo agire insieme, e avere un qualsiasi successo come unica forza politica.
Per questa nostra dimensione già unitaria *sappiamo di non essere costola di nessuno* perché la nostra identità INDIRETTA di cattolici e della nostra politica è legata al vangelo. Il nostro assoluto di credenti è il Logos della Vita, tanto da poter metterci una maglietta con su scritto “Io adoro la Vita, e tu?”. E questa maglietta la possiamo indossare anche in una funzione religiosa davanti al papa perché è una affermazione diretta del vangelo. A chi chiedeva a Giovanni l’apostolo chi fosse questo Gesù, lui ha risposto scrivendo così
1G 1:1 Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo (logos) della vita (zoé vita in quanto tale)2 (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi). (versione CEI della bibbia)
Che il “Logos della Vita è il centro del cristianesimo”, che lo riassuma, che sia conoscibile, e che il Logos vada posto al centro della nostra ragione la quale deve valutare ciò che ascolta prima di agire, lo afferma anche Benedetto XVI parlando da papa alla sua vecchia università
« Modificando il primo versetto del Libro della Genesi, il primo versetto dell’intera Sacra Scrittura, Giovanni ha iniziato il prologo del suo Vangelo con le parole: “In principio era il λόγος”. È questa proprio la stessa parola che usa l’imperatore: Dio agisce „σὺν λόγω”, con logos. *Logos significa insieme ragione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi ma, appunto, come ragione. Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuose della fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi. In principio era il logos, e il logos è Dio, ci dice l’evangelista*_.[1]»
Perciò indossiamo questa maglietta sempre, non solo nel periodo elettorale, perché è il ponte necessario con qualsiasi corpo intermedio cattolico. “Io adoro la Vita, e tu?”
*Purtroppo il Logos della Vita non è spendibile nel tentativo di farci votare dal resto del mondo*, perché lo pone al centro del suo agire solo colui che ne ha fatto un atto di fede, invece, ciò che possiamo spendere nelle nostre campagne elettorali e che ci differenzia da tutti gli altri è il logos della vita organica (vision) che fa capo al Modello di sviluppo cristiano.
Agire con unità di intenti verso un unico scopo laico, è ovunque il segreto del successo, anzi, è L’UNICA VIA per il SUCCESSO di una comunità.
_Il mestiere di costruttori di società e di pace del 2025 ci impone di rendere spendibile ciò che non lo è direttamente._ Perciò, una volta conosciuto il Logos della Vita, e indossando la maglietta “io adoro la Vita e tu?” per agire come cristiani dobbiamo domandarci cosa faccia tutto il giorno il Logos della Vita nel creato.
Prima di lasciare definitivamente la sponda religiosa del nostro essere ed agire da cristiani, ce lo facciamo spiegare da Giovanni che lo scrive all’inizio del suo vangelo, nel pro – logo, la parte che serve per capire.. _Che fa tutto il giorno Cristo, il Logos della vita in quanto tale?_
Gv 1:1 In principio era il Logos, il Logos era presso Dio e il Logos era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 *In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini*
Giovanni ci ha risposto che il Logos della Vita è una caratteristica di Dio, ma questo lo sapevamo già. Per creare, infatti, bisogna vivere ed agire a titolo proprio. La vita è quindi una caratteristica di Dio, è presso Dio. Il Logos è quello della vita e lui la trasmette agli uomini.
Ecco fatto, anche leggendo tutto il resto dei vangeli scopriamo che Dio, tutto il giorno, “trasmette il logos della vita agli uomini”.
Pu non essendo e non volendo essere teologi ci risulta semplice creare un nuova maglietta “Agisco per portare la Vita nell’umanità e tu?” Con questa maglietta (che possiamo indossare anche in chiesa), ci è facile individuare la RADICE INELIMINABILE del modello di sviluppo cristiano, quello richiamato dal papa come urgentissimo al 194 della Laudato, e che dovrebbe anche animare l’A.I. (sigla dell’intelligenza artificiale in inglese) per aiutare ad illuminare l’intero agire umano.
_Quale è il processo in atto che garantisce la presenza dell’umanità in questo universo?_
Dalla religione occorre passare alla scienza. Il processo globale è il *ciclo di trasmissione del logos della vita organica*, e scopo dei cristiani è pilotarlo e garantirne l’esistenza. Questo e il significato dell’espressione di “ecosistema integrale” e del suo studio.
«137. Dal momento che tutto è intimamente relazionato e che gli attuali problemi richiedono uno sguardo che tenga conto di tutti gli aspetti della crisi mondiale, propongo di soffermarci adesso a riflettere sui diversi elementi di una ecologia integrale, che comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali.» FRANCESCO, Laudato Si’, Libreria Editrice Vaticana, Roma, 2015 [4-UN’ECOLOGIA INTEGRALE
https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html].
E potremo fare anche un’altra maglietta, ma questa volta non la possiamo più mettere durante la messa, ma in compenso la posso portare quando accompagno mio figlio a scuola, o al parco giochi *“vivo per garantire la vita, e tu?”* Come risultato si ha che nessun laico, né alcuna macchina del fango può rispondere: “io no perché ho qualcosa di più importante da fare”, perché non c’è.
Con questa maglietta da portare giorno e notte abbiamo finalmente L’*identità laica del cristianesimo*, e *la nostra bandiera* da cui discende la soluzione di tutto il resto.
Un’organizzazione viene definita dalla propria identità e dal proprio contesto. L’identità di un’organizzazione è determinata dalle sue caratteristiche, basate sulla sua Vision, mission, sui valori e sulla sua cultura. La mission, la vision, i valori e la cultura sono interdipendenti e la relazione tra loro dovrebbe essere riconosciuta come dinamica.
Siamo in ambito scientifico-tecnico, questa che abbiamo letto è una citazione dalla norma universale valida per qualsiasi organizzazione che voglia durare UNI EN ISO 9004:2018, al punto 6.1.
La Vision ineliminabile è mantenere in atto il *ciclo di trasmissione del logos della vita organica*, da questo discende Mission che lo caratterizza (… necessaria al consigliere, al presidente della repubblica passando da tutto il resto dell’attività umana organizzata) che al suo interno ha la propria cultura e i propri valori ineliminabili. Come nel caso delle istruzioni d’uso di un elettrodomestico, queste logiche di utilizzo che si trovano dentro l’elettrodomestico, non sono a disposizione dell’utente, l’elettrodomestico funziona così e io mi posso solo adattare alle sue caratteristiche.
Si tratta di una caratteristica comune: il calcio ha le sue “istruzioni d’uso”, il codice della strada sono “istruzioni d’uso”, anche la lingua italiana, la matematica, sono tutti modi di agire che portano con sé regole interne a cui è conveniente adattarsi.
E così potremmo fare un’ulteriore maglietta, “seguo le istruzioni d’uso della vita, e tu?
[1] Benedetto XVI, VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MÜNCHEN, ALTÖTTING E REGENSBURG (9-14 SETTEMBRE 2006) INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DELLA SCIENZA DISCORSO DEL SANTO PADRE Aula Magna dell’Università di Regensburg Martedì, 12 settembre 2006, Libreria Editrice Vaticana Roma 2006 , Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni. http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html.].